Pubblichiamo l’intervento dell’ Osservatorio parlamentare “Vera lex?” allo splendido convegno “Eutanasia e suicidio assistito – Quale dignità della morte e del morire?” dell’11 settembre 2019 presso il centro congresso CEI promosso e sostenuto da quasi 80 (o-t-t-a-n-t-a!) associazioni, con la mirabile relazione del Cardinale Gualtiero Bassetti (al link https://www.avvenire.it/famiglia-e-vita/pagine/bassetti-discorso-suicidio-assistito-testo-integrale).

“Amici carissimi,

la relazione del Card. Bassetti ravviva lo stupore per come il Magistero renda più chiare – innanzitutto a noi stessi – le circostanze storiche in cui siamo immersi.

Così capita, in particolare, con due parole anche evocate assieme: “SCORCIATOIA” e “SCARTO”.

La scorsa settimana, Papa Francesco ha contemporaneamente denunciato sia “strade sbrigative” di fronte a scelte essenziali come “l’eutanasia[1], sia l’abitudine dello “scarto come possibilità” cui ci ha condotto la “mondanità”, soprattutto dello “scarto di chi sta per nascere e di coloro che stanno per morire[2] .

E il Pontefice ci avverte che la “scorciatoia” è innanzitutto nel “giudizio” che diamo sui problemi più gravi, cioè nella “poca consapevolezza” del fatto che, decidendo per la morte, in realtà si sceglie “una visione utilitaristica della persona”, che porta a distinguere “tra chi merita ancora di essere curato e chi invece no, perché è considerato solo un peso, uno scarto”, appunto.

Ecco il nuovo sorprendente criterio di giudizio sui fatti politici e sociali: se c’è una scorciatoia rispetto all’uomo e alla realtà allora c’è anche uno scarto.

Chi cerca strade sbrigative vuole nascondere una antropologia rattrappita, che spinge a scelte politiche contro i più deboli. Così, appare più che mai urgente l’appello che il Presidente della CEI aveva rivolto all’Italia già il 30 maggio 2018: “Mai come oggi – diceva in allora il Card. Bassetti – c’è un urgente bisogno di uomini e donne che sappiano usare un linguaggio di verità”.

Per questo siamo qui a chiedere a tutti un confronto laico e razionale, ma vero, rispetto a ciò che potrebbe capitare il 24 settembre. Alle forze politiche, alle istituzioni, a ciascun parlamentare diciamo – umilmente ma con chiarezza – che lasciare che la Consulta legalizzi l’eutanasia, significa imboccare la più grave “scorciatoia”.

Una “scorciatoia” che produrrà come primo paradossale “scarto” il ruolo stesso del Parlamento, perché un Giudice si sostituirà al legislatore. Peggio: un Giudice che, emettendo una sentenza costituzionale, non solo soppianterà questo legislatore, ma condizionerà anche quelli successivi!

E questo dovrebbe essere davvero uno “scarto” inaccettabile per tutti!

Solo e soltanto il Parlamento può scegliere – con un chiaro “linguaggio di verità” – se volere un Servizio Sanitario che abbia cura di ogni persona nella fragilità o, piuttosto, ospedali pubblici che selezionino chi assistere e chi al contrario scartare, perché ormai inutile per la “mondanità”.

Ci si consenta, infine, una lapidaria nota in calce. Che consola e incoraggia.

Il metodo di “verità” che viene proposto non è solo il più desiderato paradigma per la res publica italiana, ma apre anche per noi una nuova possibilità di presenza. Infatti, accorgersi pubblicamente delle “scorciatoie” è sempre possibile. Dipende solo da noi, non dal potere che si ha.

Di più. Dobbiamo pure ammettere che noi stessi abbiamo molte volte preferito “scorciatoie”. Soprattutto quella di ambire a rappresentanze pubbliche senza prima guardare e appartenere a quelle opere sociali e a quelle comunità in cui una umanità nuova vive e vibra davvero. Che contraccolpo in queste settimane aver incontrato esempi commoventi di cura ai più fragili, che fanno splendere una bellezza umana impensabile! Si capisce subito perché l’eutanasia non conviene!

Senza avere nel cuore e negli occhi questa vita, la presenza pubblica dei cristiani degrada facilmente nel moralismo o in mere ambizioni personali. Quante volte si è solo preteso, infatti, di far prevalere questa o quella organizzazione nella proposta politica, senza prima cercare una koinè negli Ideali, senza cioè condividere un “linguaggio di verità” sugli obiettivi da considerare prioritari!

Scorciatoie che hanno reso molto spesso uno “scarto” anche il ruolo pubblico dei cattolici. Scorciatoie che dobbiamo senza indugio abbandonare.”

Domenico Menorello

[1] Discorso agli oncologi cattolici, 2 settembre 2019

[2] Discorso ai vescovi del Mozambico, 7 settembre 2019

 

 

 

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