Ci sarà tempo per decodificare le matrici culturali dei provvedimenti della nuova maggioranza giallorossa. Per ora parlano le “omissioni”. Specie una, incredibile.

Il prossimo 24 settembre la Corte costituzionale potrebbe tout court sostituirsi al Parlamento e legalizzare in Italia il suicidio assistito (alias: eutanasia). Lasciamo pure perdere, in questa sede, il merito e le ragioni per opporsi al radicale cambio di riferimenti antropologici e della direzione del Servizio Sanitario Nazionale. Ma ci si aspettava almeno una scontata difesa dell’esclusivo ruolo del Parlamento quando si tratta di legiferare. Soprattutto se di mezzo ci sono la vita, la morte e la sanità pubblica.

Invece, nulla.

A pochi giorni da un’udienza della Consulta che potrebbe sovvertire il ruolo del Legislatore in Italia, il discorso del premier Conte a Montecitorio per l’insediamento del nuovo Governo non dedica neppure una parola a questa imminente possibilità. Che la novella maggioranza preferisca farsi commissariare dagli amati giudici?

D’altronde, nello stesso discorso, il Conte bis si impegna con forza a eliminare gli enti inutili. Che il 24 settembre si cominci da Camera e Senato?

Domenico Menorello

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