Non potendo dire nulla di sensato sul contenuto della  proposta di legge sull’affido condiviso, quelli del gruppo Espresso-Repubblica inventano false informazioni sul conto del sen. Pillon, e raccolgono insulti da parte degli esponenti del PD.
“Non esiste alcun conflitto di interessi visto che il mio studio non ha mai offerto nè mai offrirà mediazione. Sfido chiunque a trovare un solo cliente  seguito per tale materia. Ho studiato la mediazione così da comprendere meglio i conflitti familiari, ma non ho mai esercitato tale professione, indirizzando sempre i clienti che ne facevano richiesta ai servizi gratuiti offerti dai consultori del volontariato, così come chiaramente specificato sul sito internet del mio Studio, nella parte dolosamente omessa da “l’Espresso”. Confermo invece che promuovo e continuerò a promuovere i meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie, convinto che sia meglio per le parti trovare un accordo piuttosto che rimanere invischiate in lunghi e costosi procedimenti giudiziari. So che questo non è ben visto da alcuni (per fortuna pochi) avvocati, abituati a scrivere su Repubblica e a chiedere 38 mila euro di acconto per  una separazione, ma noi resteremo sempre dalla parte delle famiglie in crisi, aiutando i due genitori a trovare un accordo nell’interesse dei loro bambini.
Mi aspetto pertanto una immediata smentita dal direttore de “l’Espresso” altrimenti sarò costretto a querelarlo, devolvendo il risarcimento alle associazioni che aiutano i genitori separati.
Alla collega Cirinnà, secondo cui sarebbe un “orrore” che i cattolici siedano al parlamento, suggerisco invece un corso on-line di tolleranza, democrazia e pluralismo.
In parlamento siedono anche alcuni cattolici.  Se ne faccia una ragione”. Così il sen. Pillon in una nota a margine di quanto apparso oggi sul sito on line del settimanale l’Espresso.

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