In un puntuale comunicato, la sen. Paola Binetti propone criteri precisi per giudicare la manovra in approvazione in queste ore alla Camera.

Volentieri, lo proponiamo integralmente:

“MANOVRA, BINETTI: ALLA CAMERA UNA VERA E PROPRIA TRAGICOMMEDIA ALL’ITALIANA (9Colonne) Roma, 28 dic – “Oggi alla Camera si conclude lo stanco rituale di una legge che più conosciamo e meno ci piace. In Senato abbiamo votato contro ciò che non avevamo neppure potuto leggere; un no fatto di comunicazioni frammentare e contraddittorie, ma comunque un no convinto all’antidemocrazia della prassi seguita. Oggi il no sarebbe ancor più motivato, capace di insinuarsi nelle maglie di un decreto che pone un’ipotesi fortissima sul futuro del paese. A cominciare dalla riduzione delle risorse per la scuola, per i beni culturali, per il soccorso civile e l’accoglienza degli immigrati. Che Di Maio vestisse con la divisa del soccorso civile dopo il taglio dei fondi a loro destinato è sembrato il simbolo tipico della ipocrisia di un governo che tra poco ci dirà: scusatemi non ce n’eravamo accorti; avete ragioni, al prossimo giro cambieremo tutto. Ma i tagli alla scuola sono davvero imperdonabili e rivelano una miopia strutturale che rende ancor più false e ipocrite le promesse di innovazione e sviluppo. C’è poi una spesa decisamente più alta per gli interessi sui titoli pubblici, accompagnata da una massiccia riduzione degli incentivi concessi alle imprese.” lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che aggiunge: “Nessun cambiamento migliorativo è possibile quando non si investe su scuola ed impresa. Sono si possibili dei cambiamenti, ma in chiave decisamente negativa. Si toglie alimento alle nuove generazioni, lasciandole meno istruite e anche per questo in gravi difficoltà all’ora di cercare e di trovare un lavoro. Dovranno fare i conti anche con un’IVA più alta che comprimerà i consumi e aumenterà l’indebitamento familiare, riducendone il già magro risparmio privato. Ma la cosa paradossale resta il fatto che salgono i contributi alla Ue. Sale infatti il costo della partecipazione italiana al bilancio Ue, nonostante il governo lo ritenga già ora troppo alto. Aumenteranno di oltre 3 miliardi passando da 20,8 a 23,9 miliardi. Accanto alle tante bugie che il governo ha raccontato in senato e forse continuerà a raccontare alla Camera, c’è il linguaggio dei numeri che definisce certe scelte politico-economiche dell’attuale governo come semplicemente demenziali. . . eppure passeranno! Una vera e propria tragicommedia all’Italiana”! (PO / red) 281103 DIC 18″

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