Roma, 26 Giugno 2018 (askanews)
Nasce l’Osservatorio sull’attività parlamentare “Vera Lex?”. Ad illustrarne le finalità, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, Paola BINETTI, Stefano De Lillo, Maria Pia Garavaglia, Fabio Gava, Gianluigi Gigli, Benedetto Fucci, Mario Mauro, Domenico Menorello, Giorgio Merlo, Antonio Palmieri, Alessandro Pagano, Massimo Polledri, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi. “Abbiamo direttamente sperimentato la più interessante qualità dei lavori delle Camere quando il confronto ha preso coscienza e discusso l’idea di uomo che generava le singole proposte. Infatti, una legge porta sempre in sé un DNA culturale e deriva da una matrice antropologica, che troppo spesso è invece offuscata e nascosta da alibi economici o imprigionata dal politically correct imposto dai media”, spiegano i proponenti. “In questa domanda di verità, le differenze sono diventate curiosità reciproca, come dimostra il fatto che l’essere cattolici di molti di noi ha generato rapporti veri anche con altre esperienze cui significativamente appartengono non pochi dei promotori dell’iniziativa odierna”. “Lavoreremo assieme, continuando una amicizia nata da questa tensione proprio a Montecitorio e Palazzo Madama pur da partiti e posizioni differenti, dando vita a un Osservatorio sull’attività parlamentare, denominato con una domanda che porta il senso della proposta: “VERA LEX?”. “Offriremo, cioè un contributo al dibattito politico non sulla base di fattori economici o alla moda, ma per domandare e capire quale concezione di persona e di società venga affermata e promossa con l’azione legislativa, nella ferma convinzione che il Parlamento deve tornare ad essere centrale nella vita dello Stato perché deve respirare nuovamente come il luogo privilegiato del confronto fra i contenuti ideali che animano il Paese”. “Qualche giorno fa – hanno osservato durante la conferenza stampa – l’attuale premier ha affermato davanti al Senato: “Non esistono più forze politiche che esprimono, come un tempo, complessive visioni del mondo, ? Personalmente ritengo più proficuo distinguere gli orientamenti politici in base all’intensità del riconoscimento dei diritti e delle libertà fondamentali della persona”. “Ma – chiosano – così non é. Che i partiti siano portatori di ideali o preferiscano uno statuto qualunquistico, ciò non toglie il fatto oggettivo per cui sempre i “diritti” via via scolpiti nelle leggi hanno origine in una o in un’altra idea di uomo. La politica ha il dovere di non nascondere più dietro facili slogan le “mete” verso cui si conduce il singolo e la società. Per questo noi vogliamo, umilmente, tornare a porre, a noi stessi e agli attori politici e sociali, domande sulla razionalità, sulla corrispondenza al diritto naturale e al cuore oggettivo dell’umano di ciò che le leggi veicolano”. “Invitiamo chiunque abbia a cuore questo dialogo – concludono – a partecipare all’osservatorio, che, a partire dalle prossime settimane, ospiterà interventi sul proprio sito www.osserveralex.it e che – anche collaborando con chiunque si incontrerà nella passione di una sincera domanda politica – organizzerà nei prossimi mesi eventi formativi e di discussione nel Paese per un confronto di verità sulle leggi”.