PUBBLICHIAMO UN INTERVISTA DI ALFREDO MANTOVANO, VICEPRESIDENTE DEL CENTRO STUDI LIVATINO E COMPONENTE DE L”OSSERVATORIO “VERA LEX?”, che introduce, proprio in questi giorni di sempre-più-comodi-schemi da “buoni c/ cattivi” (comodi per tutti…) la pulizia di un giudizio a partire dall’osservazione della realtà.
“Gandolfini ha detto che l’aborto è un omicidio? Guardi che è la stessa cosa che dire “la vita c’è fin dal momento del concepimento”. Alfredo Mantovano ha il tono di chi non vuole farsi trascinare nelle polemiche. Sessantuno anni, giudice in Cassazione, è vicepresidente del Centro studi “Livatino”, associazione di giuristi che da circa cinque anni approfondisce in particolare i temi della vita, della famiglia e della libertà religiosa, avendo come quadro di riferimento il diritto naturale, seguendo l’insegnamento del giudice siciliano Rosario Livatino, assassinato a 38 anni.
Mantovano è al Congresso delle famiglie, relatore a una tavola rotonda sul tema “Tutela della vita”. Ha tre figli, tra poco nascerà un altro nipotino. Cerca tra le foto sul telefonino l’immagine dell’ultima ecografia. Quella realtà che, a due mesi dal concepimento, si succhia il dito, come vogliamo chiamarla?”, chiede.
L’argomento è sempre l’aborto, che ha infiammato l’avvio dei lavori della tre giorni pro-life. Le parole di Gandolfini hanno fatto rumore. Mantovano ci pensa un attimo, poi considera: “Papa Francesco ha usato toni ancora più duri”.
A proposito del Vaticano, risulta evidente la presa di distanza da questo Congresso. Prova ne è, hanno fatto notare da più parti, l’assenza delle più grandi associazioni cattoliche come Azione Cattolica, le Acli, il Forum delle Famiglie. Voi invece avete partecipato.
“Diciamo subito che “vita” e “famiglia” sono tematiche laiche rispetto alle quali la convergenza va trovata nella sostanza. Si dice che la vita c’è dal primo all’ultimo respiro su base scientifica, non su base religiosa. Io sono ospite dunque non so com’è andata la questione sul piano organizzativo, ma ricordo che nei Family Day del 2015 e del 30 gennaio 2016 le sigle associative da lei citate non c’erano. Quindi non è una novità. Certo, sarebbe auspicabile che ci fosse una maggiore compattezza, ma non è che uno rinuncia perché un altro non accetta un invito”.
Tiene banco, da stamane, il dibattito su aborto e legge 194.
“Formalmente la legge 194 non riconosce il diritto all’aborto, ma pone quest’ultimo in relazione a una serie di problemi che incidono sulla salute, anche psichica, della donna e stabilisce che, prima dell’eventuale intervento abortivo, ci debba essere una fase di dissuasione/prevenzione realizzata dai Consultori, che possono farlo da soli o col supporto del volontariato. A chi dice “La 194 non si tocca” vorrei rivolgere una domanda”.
Prego.
“Vorrei chiedere: il ricorso alla 194 è integrale o per pezzi? C’è una parte della legge che non è stata applicata e non è una parte residuale. Anzi, è la parte iniziale, è fondamentale e nella scansione viene prima dell’intervento abortivo. Se una donna ha un problema, ad esempio rischia di perdere il posto di lavoro a causa della gravidanza, ma vorrebbe tenere il bambino che aspetta, il suo problema deve essere affrontato e la legge prevede le modalità per farlo”.
Anche per le posizioni sulla 194 organizzatori e partecipanti a questo Congresso sono stati definiti “medioevali”.
“Non so se auspicare che la 194 sia applicata nella sua interezza, anche nella parte fino a oggi inapplicata, è medioevale o meno, ma so che, se fatto, permetterebbe a tante donne di non ritrovarsi isolate”.
Domani al Congresso sarà il giorno delle Istituzioni, interverranno il vicepremier Salvini e il ministro della famiglia Fontana. Quali sono i primi fronti sui quali richiedere il loro impegno a sostegno di una concreta politica per le famiglie?
“Intanto c’è bisogno di far cessare il bombardamento alla famiglia che continua in questa legislatura”.
A cosa si riferisce?
“L’AIFA ha inserito il cosiddetto “farmaco gender” nel Servizio sanitario nazionale, tanto per cominciare. E in un recente Consiglio dei Ministri è stato varato un disegno di legge delega che prevede accordi prematrimoniali, anche durante la vita familiare, secondo una logica mercantilistica del matrimonio. Sarebbe auspicabile che gli ospiti di domani dicessero qualcosa su questo. Quanto ai problemi delle famiglie, per risolverli, si dovrebbe fare un passo in avanti”.
Che intende?
“I problemi delle famiglie li conosciamo, ora dovremmo passare ai fatti. A cominciare da un riequilibrio del rapporto tra fisco e famiglia”.