Rccardo Pedrizzi, presidente del comitato scientifico dell’UCID, é intervenuto stroncando autorevolmente i vecchi e nuovi nostalgici della “scelta religiosa” , auspicando anzi che chi é autorevole in campo religioso possa sostenere la ricerca di un giudizio sulla difficile situazione attuale, senza dare adìito ad accuse di parzialità, e piuttosto tornando fra i protagonisti sociali a 360°.
Ecco il comunicato:
Roma, 31 mag,(AdnKronos) – “La Chiesa ha il diritto-dovere di pronunciare giudizi morali sulle questioni politiche, sociali, economiche e culturali, preoccupandosi però di non dare la sensazione
di essere legata a un particolare modello di vita sociale, o ad un determinato sistema politico o ideologico di parte, proprio per conservare meglio la propria libertà d’azione nell’opera di evangelizzazione ed evitare di creare inutili divisioni nel popolo di Dio”. Lo dichiara Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale del Cts Comitato Tecnico Scientifico dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori,dirigenti e professionisti) in merito al dibattito in corso sul ruolo
della Chiesa in politica e sulle polemiche originatesi in campagna elettorale.
Secondo Pedrizzi, la Chiesa “non può tralasciare il suo ruolo di rappresentanza di tutti i suoi fedeli in ogni ambito politico, di qualsiasi posizione esse siano . Diversamente si rischia di creare disorientamento nella comunità cristiana che chiede di essere rappresentata in tutte le sue sensibilità e dialogo con tutti, a prescindere da chi stia al governo. Bene fa la Chiesa a ricordare che bisogna praticare nei fatti e nei comportamenti la carità cristiana e la solidarietà, garantendo un trattamento umano e civile agli
immigrati la cui dignità di persona non deve mai e per nessuna ragione essere disconosciuta ma è necessario anche conciliare lo spirito di accoglienza con il realismo e la responsabilità di chi anche da
cristiano è chiamato a garantire il rispetto delle leggi, dell’ordine pubblico, delle regole della civile convivenza, della salvaguardia della salute dei cittadini italiani e della vita degli stessi immigrati”.
Pedrizzi sottolinea infine come “sia fondamentale evitare che i convincimenti espressi da taluni esponenti ecclesiastici possano apparire come ispirati da posizioni ideologiche anziché dal messaggio evangelico e dal magistero della Chiesa. È per questo necessario che ora la stessa fermezza utilizzata sul tema dell’immigrazione sia esercitata allorquando partiti o esponenti politici promuovano provvedimenti o visioni in contrasto con la difesa della vita a partire dal suo concepimento, della famiglia naturale fondata sul matrimonio e della persona umana nella sua integralità secondo l’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa”.