Pubblichiamo volentieri il pungente commento della Fondazione Livatino a proposito di alcuni passaggi “nascosti” nelle proposte di legge delega in materia di famiglia varate dal Consiglio dei Ministri il 23 febbraio 2019.

Il giudizio degli insigni giuristi della Fondazione non ha bisogno di ulteriori commenti per attirare quell’attenzione che ancora non c’é e che si rischia non esserci mai su un prospettato istituto – quello degli accordi prematrimoniali – che potrebbero tramutarsi, se rimanessero disciplinati nei testi prospettati, in accordi antimatrimioniali.

Di più. Sarebbero accordi che renderebbero direttamente nulli i matrimoni concordatari! Il legislatore, allora, dovrebbe almeno distinguere la disciplina a seconda che si scelga o meno il rito cattolico. Così finalmente aiuteremmo anche un po’ più di consapevolezza nello scegliere fra un Sacramento e una forma, comunque molto importante, solo civile.

Colpisce, infine, come nelle materie che riguardano i beni più essenziali si proceda sulla strada dell’astrattezza. Come nelle DAT di cui alla legge 219/17, che si sono volute vincolanti benché redatte in tempi molto lontani rispetto alle circostanze di dolore e della malattia che vorrebbero determinare, anche negli accordi prematrimoniali o pre-unione civile si pretende di definire l’educazione di figli che ancora non ci sono!

Se il criterio della legislazione dovrebbe essere quello della centralità di ogni singola persona, ebbene qui ci dirigiamo (ancora) agli antipodi …

Accordi pre-matrimoniali: ulteriore aggressione a matrimonio e famiglia

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