La decisione del Ministro per l’Interno di re-indirizzare le anagrafi e gli uffici di stato civile verso la realtà, mettendo fine a una forzatura inaccettabile, come quella delle diciture “genitore 1” e “genitore 2”, va sostenuta con forza.

Si tratta, infatti, di un esempio di “vera lex“, cioè di un atto normativo, benché di livello secondario, che assume quale proprio parametro una adaequatio rei e non una forzatura ideologica.

Facciamo nostro, perciò, il comunicato del sen. Simone Pillon, fra i fondatori di questo Osservatorio parlamentare, che, fra l’altro, ha ritenuto “inconcepibile che si usino i moduli ministeriali per falsificare la realtà“, perché “ogni bambino nasce da una mamma e un papà“.

E se, “per aver semplicemente difeso la verità scientifica e naturale della genitorialità“, il Ministro é stato subito apostrofato dai soliti radical chic, come “troglodita“, noi ci permettiamo piuttosto di consolarlo, ricordando che un certo Tommaso d’Aquino associava invece la capacità di rispettare il reale ad una sicura dote di “intellectus” …

Domenico Menorello

 

One thought on “W la mamma!”

  1. Sono attonita di fronte al tentativo, anche in questo caso, di destabilizzare la famiglia e pensare che i bimbi non abbiano – per natura – una mamma e un papà. Siamo proprio nell’epoca delle “passioni tristi” come diceva Spinoza !!!!!

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